Militare e uomo politico cileno. Dopo aver partecipato al colpo di Stato
militare, che nel 1924 rovesciò il presidente Alessandri, assunse il
ministero della Guerra divenendo il leader riconosciuto della corrente militare
di sinistra. Nel 1925, insieme con il generale Grove organizzò un nuovo
colpo di Stato che esautorò il direttorio, richiamando al potere il
presidente Alessandri. Nelle elezioni presidenziali del 1926, il generale
I., che già deteneva il ministero degli Interni, si
presentò candidato per la sinistra e venne eletto. Dal 1927 al 1931
governò con poteri dittatoriali, reprimendo ogni opposizione interna.
Costretto a dimettersi, si rifugiò in Argentina, rimanendo lontano dal
Cile sino al 1937. L'anno seguente si presentò come candidato alla
presidenza contro Aguirre Cerda, rappresentante delle sinistre riunite nel
Fronte Popolare, che risultò vincitore. Appoggiato dai nazionalisti,
ripropose la propria candidatura nel 1942 contro J.A. Rios, dopo aver appoggiato
il fallito tentativo di colpo di Stato promosso nel 1939 dal generale Herrera.
Nel 1952 fu rieletto presidente in un periodo di grave crisi economica e sociale
del Paese. Nel 1958 fu costretto a cedere la presidenza al candidato
liberal-conservatore Jorge Alessandri Rodriguez (Linares 1877 - Santiago
1960).